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Pian di Spagna

Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola

La Riserva Naturale del Pian di Spagna e Lago di Mezzola si trova nella parte più settentrionale della Lombardia e, ripartita tra le province di Como e Sondrio, forma una pianura di circa 1600 ettari alla confluenza di Valtellina e Valchiavenna, tra Lago di Mezzola e Lago di Como. Non si tratta solo di un laboratorio naturale ricco di spunti per l’osservazione diretta delle diverse componenti ecosistemiche e del sistema idrografico presenti, ma è anche un esempio concreto di interdipendenza fra le attività antropiche e le risorse naturali.

La Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola è stata istituita per assicurare un ambiente idoneo alla sosta e alla nidificazione dell’avifauna migratoria, per tutelare e mantenere le caratteristiche naturali e paesaggistiche della zona umida, per disciplinare e controllare la fruizione dell’area a fini didattico-ricreativi e per regolamentare le attività socio-economiche presenti, nel rispetto delle esigenze di conservazione dell’ambiente.

La Riserva Naturale si estende su un territorio da sempre conteso fra terra ferma e acqua e la peculiarità della sua posizione geografica rende l’area ricca di interessanti spunti di osservazione, sia dal punto di vista naturalistico, sia da quello storico-culturale.

ARTE E CULTURA

L’Alto Lario Occidentale è un territorio ricco di testimonianze storiche e artistiche che rientrano nel patrimonio culturale delle popolazioni locali. Primo tra tutti, il tempietto romanico dedicato a San Fedelino, che sorge in prossimità del tratto finale dell’antica Strada Regina.

Un’altra testimonianza storica presente sul territorio nei pressi del Ponte sull’Adda è costituita dal Trivio di Fuentes, importante crocevia tra Valchiavenna, Valtellina e Alto Lario, che riecheggia nel suo nome la presenza degli Spagnoli, testimoniata dai ruderi del forte di Fuentes, situati sulla sommità dell’ultimo Montecchio di Colico.

Nel complesso sistema viario del Pian di Spagna, emerge oggi la Strada dei Cavalli, scavata nelle dure rocce del Sasso Corbè, nei pressi di Verceia, sulla sponda orientale del Lago di Novate Mezzola e originariamente tracciata dai Grigioni nei primi decenni del ‘500.

Una testimonianza della Prima Guerra Mondiale oggi visitabile sul territorio è offerta dalla galleria di mina a Verceia, pensata da utilizzarsi per sbarrare la strada a un’eventuale invasione germanica dalla Svizzera.

ESPERIENZE

È possibile visitare in autonomia il territorio della Riserva seguendo i percorsi segnalati oppure prenotare una visita guidata accompagnati dalle guide della Riserva.

TREKKING E CICLO ITINERARI

Da Casenda/Dascio alla scoperta del Tempietto San Fedelino

  • Durata del percorso: massimo 3 ore – Percorso facile e accessibile a tutti.
  • Punti di partenza del percorso: Casenda (comune di Samolaco) oppure Dascio (comune di Sorico).
  • Periodo migliore: novembre – maggio per l’avvistamento dell’avifauna; tutto l’anno per la visita al tempietto di San Fedelino.
    L’itinerario, piacevole e tranquillo, permette di raggiungere una tra le più importanti testimonianze di epoca romanica presente nell’Alto Lario: il tempietto di San Fedelino. Da Casenda (Comune di Samolaco), seguendo le indicazioni per San Giovanni all’Archetto, si giunge in un piccolo spiazzo antistante i ruderi dell’antica chiesetta.
    La chiesa, poi, è raggiungibile anche con un altro percorso, più lungo rispetto al precedente, che parte dall’abitato di Dascio (Comune di Sorico). Un’altra opportunità può essere quella di raggiungere il tempietto con la barca partendo dal porticciolo di Verceia.

Dal Ponte del Passo – Lago di Dascio al punto panoramico del Sasso di Dascio

  • Durata del percorso: 2 ore
  • Punto di partenza del percorso: Ponte del Passo (Sorico)
  • Periodo migliore della visita: novembre – marzo
    Si tratta di un breve e comodo percorso che consente di ammirare buona parte del territorio dell’area protetta e di osservare da vicino molti degli uccelli acquatici che la popolano. È possibile parcheggiare l’automobile nei pressi del Ponte del Passo, per imboccare, così, la strada che porta all’abitato di Dascio. Seguendo il tratto del fiume Mera che congiunge il Lago di Mezzola a quello di Como si raggiunge l’abitato di Dascio; in seguito, il percorso si allontana dalle rive e, passando per l’abitato di Dascio, sale al “Sasso”, punto panoramico dal quale si ha un’ampia visuale sull’intero territorio della Riserva.

Dal Trivio di Fuentes alla foce dell’Adda

  • Durata del percorso: 3 ore circa
  • Punto di partenza del percorso: si imbocca, dalla SS. 36 in prossimità del ponte sul fiume Adda, la strada carraia che scende lungo il corso del fiume per circa 1.2 km, proseguendo si effettua il percorso che porta alla foce dell’Adda
  • Periodo migliore: novembre – maggio
    Questo itinerario si snoda lungo una strada sterrata che conduce nella parte sud-orientale della Riserva e può essere percorso anche in bicicletta. Giunti al Trivio di Fuentes, nei pressi del Ponte sull’Adda, si seguono le indicazioni per il Pian di Spagna e si può lasciare l’automobile poco oltre il passaggio a livello. Si segue, quindi, la strada rettilinea che costeggia la sponda Nord del fiume e la si percorre fino alla foce.

Dalla località Baletrone a Cascina Poncetta (Percorso naturalistico Nord)

  • Durata del percorso: 2 ore – Percorso facile e accessibile a tutti
  • Punti di partenza del percorso: stazione ferroviaria di Dubino oppure Località Ponte del Passo (Aree di sosta veicoli – stazione ferroviaria – in prossimità del Ponte del Passo oppure lungo la ex SS. 402)
  • Periodo migliore: novembre – maggio
    Si tratta di un percorso ad anello, dotato di punti di sosta attrezzati, che si snoda nel cuore della Riserva attraverso terreni agricoli fino a giungere alle spalle dei cariceti e dei canneti che orlano le sponde meridionali del lago di Mezzola e il piccolo lago di Dascio. Nei pressi della attuale stazione ferroviaria di Dubino, ci si incammina lungo i terreni agricoli fino alla Cascina Poncetta, centro didattico per l’accoglienza di scolaresche e turisti in visita e centro di inanellamento a scopo scientifico.

Dal Ponte del Passo alla località La Punta al Fiume Mera (Percorso naturalistico Sud)

  • Durata del percorso: 2 ore
  • Punto di partenza del percorso: Ponte del Passo
  • Periodo migliore: novembre – maggio
    Partendo dalla località Ponte del Passo si raggiungono le sponde del Lario percorrendo una strada che attraversa terreni agricoli. Giunti al lago, si può raggiungere un punto di osservazione alla foce del fiume Mera, quindi risalire verso l’abitato del Ponte del Passo lungo la strada che percorre la sponda sinistra del fiume.

La Strada dei Cavalli e la galleria di mina a Verceia

Un percorso da gustare lentamente immersi nella natura alla ricerca di testimonianze architettoniche o degli animali selvatici che popolano il versante oppure di fiori insoliti che punteggiano la montagna. Nei pressi dell’imbocco della galleria di Verceia, è nascosta una galleria-rifugio della Prima Guerra mondiale, nota come la galleria di mina.

Il sentiero Valtellina e il sentiero Guanelliano

Il Sentiero Valtellina offre uno spaccato inatteso della valle, diverso da quello urbanizzato che si coglie dalla strada statale. Riscopre tratti di bella campagna, boschi fluviali, vecchi borghi seminascosti sotto la coltre protettiva dei castagni.
Il Sentiero Guanelliano è, invece, dedicato all’opera di San Luigi Guanella, vissuto fra ‘800 e ‘900 e che svolse la sua opera evangelizzatrice ed educativa nella Bassa Valtellina e in Valchiavenna.

PRODUZIONI AGROALIMENTARI TIPICHE

Tra i prodotti agroalimentari tipici della zona è possibile annoverare: pizzoccheri, gnocchetti della Valchiavenna, taroz, sciat, costine al lavec, polenta e polenta taragna, pesce di lago e missultin. Un tipico dolce è rappresentato dalla bisciola.

STRUTTURE RICETTIVE, AGRITURISMI E RIFUGI

Di seguito sono indicate le strutture ricettive e di ristorazione presenti sul territorio. Ciascuna struttura ha un collegamento ipertestuale che rimanda al contatto telefonico e/o al sito web della medesima.

Val Bregaglia

La Bregaglia vanta di perle molto speciali, per cui vale la pena anche una breve visita. Sono presenti numerosi sentieri e percorsi che permettono ai visitatori di scoprire borghi pittoreschi e angoli di natura incontaminata. Con i suoi boschi, le sue montagne e i suoi villaggi, la valle ha ispirato per secoli tanti pittori, scrittori e anche artigiani.

La Val Bregaglia, situata tra Italia e Svizzera, è davvero una destinazione affascinante per gli amanti della natura e delle attività all’aperto. La Val Bregaglia offre una serie di percorsi di mountain bike adatti a vari livelli di esperienza. I paesaggi mozzafiato, i boschi lussureggianti e i borghi pittoreschi rendono l’esperienza indimenticabile. Assaggia le specialità locali e immergiti nell’atmosfera storica di questi affascinanti paesini.

Da Maloja a Castasegna

Questo è un percorso impegnativo che consente di attraversare la valle su stradine di montagna. Si consiglia di percorrerlo in discesa . Puoi persino estenderlo fino a Chiavenna, una graziosa cittadina italiana nelle vicinanze.

Da Castasegna a Soglio

Questo è un bellissimo itinerario che ti porterà da Castasegna a Plazza, quindi su per Soglio, per poi scendere a Promontogno e attraversare Bondo prima di tornare a Castasegna. Questo percorso offre una varietà di paesaggi e una visione completa della valle.

Piste ciclabili dell’Engadina Alta

Se si desidera esplorare ulteriormente la regione, è possibile collegarsi all’intera rete di piste ciclabili dell’Engadina Alta per scoprire tutti gli spettacolari paesaggi di quest’area montuosa.

Comune di Chiavenna

Natura rigogliosa, beni culturali di straordinario pregio e paesaggi suggestivi: questa è la Valchiavenna, terra di magiche sensazioni, situata tra le Alpi Retiche e le Lepontine, ad un soffio dal lago di Como, ad un passo dalle note località turistiche di Madesimo e St. Moritz e crocevia tra i valichi dello Spluga e del Maloja.

I suoi paesaggi eterogenei mostrano agli occhi di chi li osserva una natura viva e intatta, protetta da montagne che segnano lo spartiacque fra il bacino del Mare del Nord ed il Mediterraneo, è la via diretta verso i paesi nordici.

Ospita rare bellezze naturali: le Marmitte dei Giganti, scavate nella roccia dai ghiacciai preistorici, splendide cascate, come quella dell’Acquafraggia, che ispirò Leonardo e che definì queste montagne irte e infestate di orsi, e la rocca del Paradiso, oggi parco botanico.

La Valchiavenna conserva inoltre preziose testimonianze storiche: grazie alla cultura e alla morfologia del suo territorio, è possibile sperimentare numerose attività in grado di arricchire il bagaglio di conoscenza del viaggiatore.

La bicicletta è sicuramente il modo ideale per andare alla scoperta del suo patrimonio storico, artistico e naturalistico.

Percorsi adatti a tutti: dalla cilabile ideale per le famiglie, ai numerosi itinerari che consentono di raggiungere borghi suggestivi.

Per gli appassionati delle due ruote in Valchiavenna si possono percorrere oltre 300 km di piste per la mountain bike e da strada con tracciati misti sterrati ed asfaltati.

Dalla bassa valle all’alta valle Spluga, tante le proposte di itinerari: semplici, da brivido, panoramici e riposanti. Il tutto per scoprire un territorio ricco di sfumature.

La Valchiavenna propone una cucina fatta di piatti genuini, sostanziosi e sobri da degustare anche nei tipici crotti.

Prodotti di alta qualità, frutto della tradizione, legati indissolubilmente alle particolari condizioni climatiche: la brísaola, che qui è nata, il violino di carne secca, storico presidio Slow Food, i formaggi d’alpe ed i tipici dolci.

Ciclabile della Valchiavenna

La ciclabile della Valchiavenna è un percorso di fondovalle che parte dalla Val Bregaglia, nel punto di confine tra Italia e Svizzera. In questo tratto è possibile cogliere i segni della contaminazione di questi due territori così diversi per cultura, ma che si influenzano reciprocamente, respirando un’atmosfera mitteleuropea. Scendendo lungo la ciclabile si incontra il piccolo borgo di Piuro e i suoi scavi archeologici, le cascate dell’Acquafraggia e il suggestivo Palazzo Vertemate Franchi…imperdibile!

Non mancano le soste appetitose grazie ad una cultura enogastronomica tutta da assaporare. Potrete scegliere l’atmosfera del tipico Crotto valchiavennasco, provando l’esperienza di una cena in queste grotte naturali in cui spira un misterioso vento chiamato “Sorel” o uno dei ristoranti più tipici di questa magnifica valle.

La realizzazione del sentiero è stata resa possibile grazie agli interventi della Comunità Montana della Valchiavenna che ha investito nella realizzazione e nella manutenzione del tracciato.
La Valchiavenna è situata nella parte più settentrionale della Lombardia e fa parte del versante interno delle Alpi centrali.

Chiavenna è la cittadina principale, che per la sua posizione strategica ha sempre avuto, almeno fino alla fine del XIX secolo, una notevole importanza geografica ed economica.
Antiche facciate con dipinti di grande fascino e portali in pietra ollàre, decorati con motivi floreali e geometrici, sono gli elementi che caratterizzano l’affascinante centro storico della cittadina che si affaccia sul fiume Mera.

Un centro storico, risalente al XVI secolo, già circondato da mura sforzesche, in parte ancora visibili, testimonianza di quanto Chiavenna sia stata ricca e importante al tempo dei grandi traffici con il centro Europa.

Sentiero Valtellina

Il Sentiero Valtellina è un itinerario ciclopedonale che si sviluppa lungo il fiume Adda tra Colico e Bormio, per una distanza complessiva di 114 km.

L’accesso al sentiero è possibile tramite i numerosi punti di collegamento o più facilmente recandosi presso uno dei ponti che attraversano il fiume Adda. Una lunga ciclabile, ideale per famiglie e per buona parte dedicata esclusivamente alle biciclette, che permette di scoprire le bellezze della Valtellina immersi nel verde tra vigneti, prati e meleti. Lungo il percorso è possibile usufruire delle numerose aree di sosta attrezzate in cui fermarsi per un allegro picnic in famiglia. Per chi non si accontentasse del semplice picnic è possibile pranzare presso agriturismi o punti ristoro.

Il servizio Rent a Bike consente di noleggiare biciclette di diverse tipologie e restituirle lungo il percorso, nei vari punti di noleggio. La ferrovia corre parallela a buona parte del tracciato: si può quindi arrivare e ripartire in treno anche portando con sé la propria bicicletta.

Da Colico è inoltre possibile collegarsi alla ciclabile della Valchiavenna e proseguire la pedalata affiancando il lago di Mezzola prima ed il fiume Mera poi, fino al confine con la Svizzera.

Comune di Ardenno

Superate le acque del torrente Masino appare la piana d’Ardenno. Il suo territorio si espande, dal fondovalle verso la Val Masino, con i nuclei abitati di: Masino, Cavallari, Arsizio, Scheneno, Gaggio, Biolo e Piazzalunga.

Ardenno appare come un piccolo comune con le frazioni sparse in sponda Retica, poco abitate e con il fondovalle costellato di piccoli e medi insediamenti. Il paesaggio retico è tipicizzato dai terrazzamenti dove viene coltivata la vite. Inizia infatti nel Comune di Ardenno la zona D.O.C. della viticoltura valtellinese con la produzione del Valtellina Superiore.

La sua posizione baricentrica fa di Ardenno non solo una zona di passaggio, ma anche di partenza privilegiata per numerosi itinerari cicloturistici e trekking, in grado di collegare la sommità del lago di Como, Colico e la Riserva Naturale del Pian di Spagna, fino ai territori del comune di Forcola.

Produzioni Agroalimentari tipiche

L’Agriturismo “La Pergola” di Santus Roberto è posizionato sul versante retico della Valtellina, noto per i suoi terrazzamenti coltivati a vite. Situato a 400 metri di altitudine, regala uno splendido panorama sulla Media Valtellina.

Ardenno rappresenta il punto di inizio della Strada del Vino, un percorso che attraversa l’area di produzione vinicola valtellinese, offrendo una varietà di esperienze, tra cui il relax negli agriturismi e la riscoperta dei sapori autentici delle ricette tradizionali.

L’azienda agrituristica “La Pergola” infatti non si limita alla produzione di vino, ma propone anche affettati tipici della Valtellina e i rinomati Pizzoccheri di grano saraceno fatti a mano e conditi con burro e formaggi come il Bitto e la Casera di propria produzione.

Cicloitinerari

Itinerari Trekking

Strutture ricettive

Situato sulla provinciale che conduce in Valmasino.

Offre già noleggio e-bike – situato a mezza costa, sul percorso della Via dei Terrazzamenti e del Cammino Mariano delle Alpi e all’avvio dell’itinerario che conduce in Alpe Granda.

Collocato in posizione centrale.

Strutture ricettive

Rifugi

Raggiungibile solo a piedi.

Osservatorio Astronomico

In Alpe Granda vengono organizzate serate di osservazione astronomica, www.laniakea.it , ed è in fase di progettazione, da parte del Comune di Ardenno, un osservatorio astronomico che sfrutta l’ottimale posizione della località, raggiungibile tra l’altro anche con e-bike partendo da Ardenno o da Buglio in Monte.

Arte e Cultura

Ardenno e le sue frazioni costituiscono un autentico scrigno di arte e cultura, dove un ricco patrimonio religioso e civile attende di essere scoperto. Nel territorio comunale, si ergono ben 17 chiese e due oratori privati, offrendo un intrigante itinerario religioso che consente di esplorare ogni angolo del Comune. La collegiata di S. Lorenzo, situata al cuore di Ardenno, rappresenta il punto di partenza ideale per questa avventura culturale.

Tra i luoghi di culto più suggestivi spicca il Santuario di S. Gottardo, edificato agli albori del XVIII secolo, che regala un’esperienza di fede grazie alla sua navata, tre cappelle e il suggestivo fonte battesimale. All’interno, troverete una preziosa pala che raffigura la Madonna con i Santi Carlo e Gottardo (1810), dono generoso degli emigranti a Roma, e una commovente Crocifissione del 1765.

Piazzalunga, invece, custodisce la famosa “Chiesa Vegia“, una cappella che conserva un notevole ciclo pittorico del tardo Quattrocento, realizzato con straordinaria maestria artigianale, che illustra la Crocifissione e i Santi, l’Ultima Cena e una delicata Madonna con il Bambino e Santi. La chiesa di S. Abbondio, a navata unica con volta e tre cappelle, ospita una Crocifissione con la Madonna e due Sante (XVIII secolo).

Scheneno è un affascinante borgo disabitato che ha preservato con cura le sue antiche strutture contadine, con il campanile secentesco della chiesa di S. Bernardo, di cui rimangono soltanto i muri perimetrali.

Biolo vi darà il benvenuto con la sua Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta, eretta verso la metà del XV secolo e successivamente ampliata nel 1613. Questo luogo sacro custodisce una commovente natività quattrocentesca e tre pregevoli opere d’arte di Pietro Ligari.

A Gaggio, la Chiesa della Madonna del Buon Consiglio, costruita nel Settecento, si inserisce in un suggestivo scenario verde, circondata da ampi prati pianeggianti. Al suo interno, sono conservate con devozione 14 stazioni della Via Crucis in stile ligariano. Sopra l’attuale insediamento di Gaggio, svetta la chiesa di S. Giuseppe, edificata dopo la devastante peste del 1630-31, mentre un breve tragitto nel bosco conduce alla chiesa di S. Rocco, risalente al XV secolo. Un dettaglio affascinante: il celebre pittore valtellinese Pietro Ligari nacque proprio a Gaggio nel 1686.

Ma Ardenno non è solo un luogo di rilevanza religiosa e artistica, rivela anche le tracce di un passato nobile e aristocratico. I palazzi signorili testimoniano con maestosità il prestigioso passato della città. In particolare, il Palazzo Visconti-Venosta, con il suo stemma sopra l’elegante portale di granito, costituisce un eloquente esempio di questa eredità storica. Infine, il Comune di Ardenno sta attualmente progettando la realizzazione di un osservatorio astronomico, sfruttando la posizione privilegiata dell’Alpe Granda, dove già si organizzano emozionanti serate di osservazione astronomica. L’osservatorio sarà facilmente raggiungibile anche in e-bike partendo da Ardenno o da Buglio in Monte. Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito web www.laniakea.it.

I palazzi signorili

Ardenno conserva ancora i segni di un passato importante testimoniato dalle residenze nobiliari delle famiglie più autorevoli. Palazzo Visconti-Venosta presenta uno stemma con il biscione visconteo sopra l’elegante portale di granito.

Il Santuario di S. Gottardo

Fu eretto agli inizi del sec. XVIII. All’interno presenta una navata con volta e tre cappelle e il fonte battesimale. Contiene una pala raffigurante la Madonna coi Santi Carlo e Gottardo (1810) dono degli emigranti a Roma così come una Crocifissione del 1765. 

Comune di Morbegno

Situata nella Bassa Valtellina, Morbegno compresa a nord dalle ultime pendici delle Alpi Retiche e a sud dalle Alpi Orobie. Il centro storico è attraversato dal torrente Bitto affluente del fiume Adda. Il borgo antico è abbastanza compatto e presenta oltre a diverse architetture di un certo spicco, diversi angoli interessanti e caratteristici con pareti coperte di affreschi e ringhiere metalliche tipiche dell’antico artigianato locale che ingentiliscono le facciate di parecchi palazzi.

Il fiume Bitto, nel centro della città, scorre in una pittoresca gola: un tempo forniva energia a diversi piccoli stabilimenti affacciati sul fiume. Il centro storico in particolare è ricco di antichi e nobili Palazzi che ancora oggi conservano numerose cantine dalla caratteristica forma “a volta”, spesso articolate su più piani, che marcano la vocazione commerciale di Morbegno accresciutasi nei secoli grazie alla sua strategica posizione. Cantine riscoperte e valorizzate in questi ultimi anni grazie ad eventi enogastronomici, quali tra i più famosi e consolidati “Morbegno in cantina” appunto, “la Fiera del Bitto” ecc…

Morbegno è il punto di partenza ideale per le escursioni sui versanti orobici e retici: la Val Masino è meta apprezzata per le arrampicate, mentre la Val Gerola offre una buona scelta di piste da sci con un orientamento particolare alla pratica dello snowboard.

Arte e Cultura

Tra i monumenti sono da ricordare il Palazzo Malacrida (sec. XVIII): l’aristocratica dimora spicca per la privilegiata ubicazione nel cuore del centro storico e per la bellezza dei suoi cicli pittorici.

La collegiata di San Giovanni Battista, dalla maestosa facciata e dall’interno sorprendentemente arioso, conserva oltre a numerosi affreschi e dipinti, un reliquario con la Sacra Spina della corona di Cristo e le spoglie del domenicano Beato Andrea da Peschiera, venerato come l’apostolo della Valtellina.

L’antica chiesa di Sant’Antonio e l’adiacente convento domenicano, intitolato a San Pietro Martire, sono tra i simboli più belli ed amati di Morbegno.

La bramantesca chiesa dell’Assunta rappresenta l’unione perfetta tra l’arte rinascimentale e l’arte barocca. All’interno trionfa sulla ricca decorazione pittorica la splendida ancona lignea.

La Chiesa di San Pietro, dal grazioso campanile barocco, è un piccolo gioiello sito nel cuore dell’antico borgo.

A ridosso della città, le prime pendici boscate che portano al “Tempietto”, con castagni, aceri e tigli costituiscono l’habitat di picchi, rapaci notturni, piccoli carnivori oltre che di innumerevole specie di invertebrati.

Per conoscere invece quella dei dintorni, prima di incamminarsi lungo i numerosi sentieri può essere utile una visita al locale Museo civico di Storia naturale.

Cicloitinerari

Itinerari Trekking

Produzioni agroalimentari tipiche

Morbegno, situata nel cuore delle valli alpine circostanti, è una località che mantiene viva la sua antica tradizione legata alla produzione del celebre formaggio Bitto. La sagra del Bitto, uno degli eventi culinari più attesi dell’anno, trova qui la sua sede principale, attirando appassionati e curiosi da tutto il mondo. Questo formaggio a pasta dura è uno dei tesori gastronomici della regione e gode della denominazione D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta). Il Bitto si caratterizza per il suo sapore unico, che si evolve con l’invecchiamento, e viene spesso abbinato ai vini locali come il Valtellina Superiore. Oltre alla produzione del Bitto, Morbegno è nota anche per un particolare dessert tradizionale: la torta di Morbegno. Questa prelibatezza è realizzata con una miscela di farina di mandorle e cioccolato, creando un connubio di sapori unico nel suo genere.

Strutture ricettive

Comune di Buglio

Il paese di Buglio in Monte (m. 577) è posto in una posizione climatica felice, nella parte alta di un ampio terrazzo di prati e vigneti, che si innalza di circa trecento metri rispetto alla piana della Selvetta, estremo lembo estremo orientale della bassa Valtellina. Il suo nome deriva da un termine del dialetto locale, “bui”, ovvero fontana. Il territorio di Buglio è infatti ricco di sorgenti d’acqua che sgorgano improvvisamente dal suolo, quasi per gioco: da qui il nome Buglio.

Qui si produce il Valtellina D.O.C. oltre alla presenza di castagni secolari. Buglio in Monte sorge su un vero e proprio terrazzo soleggiato a mezza costa che offre un ampio ed aereo panorama verso la bassa e la media Valtellina e la testata delle Orobie.

Il Comune di Bugio in Monte comprende anche la frazione di Villapinta e con essa si spinge nel fondovalle fino a confinare con Ardenno e Berbenno. È l’ultimo Comune della Bassa Valtellina, poiché Berbenno apre le porte alla media Valtellina o Terziere di Mezzo.

Produzioni Agroalimentari tipiche

Con circa 60 ettari di superficie coltivata a vigneto, Buglio in Monte conserva ancora oggi la sua antica fisionomia di zona viticola e agricola per l’allevamento del bestiame. Parte della coltivazione a vigneto è inserita nell’area D.O.C. della produzione del “Valtellina”. Il vino prodotto ha caratteristiche di freschezza e di “pronta beva” che lo rendono assai apprezzato, soprattutto per accompagnare le carni bianche e i formaggi teneri. La popolazione del comune dedita all’agricoltura è circa il 20% con 600-700 capi bovini. Un tempo a queste due attività agricole si aggiungeva anche la coltivazione dei castagni. Oggi la coltivazione di questo tipico dolce prodotto autunnale è stata quasi completamente abbandonata a favore di coltivazioni più redditizie. Nell’ultimo ventennio notevole sviluppo hanno avuto le attività artigianali e la piccola industria. Queste attività sono fiorenti al piano lungo la strada pedemontana tra le popolose frazioni di Villapinta e Ronco.

Arte e Cultura

Passeggiando per le vie del paese parecchie sono le testimonianze d’epoca medievale: antiche dimore rurali, una colombaia, numerose stalle e fienili.

Le origini di questo Comune sono attribuibili all’inizio del millennio passato, lo testimoniano i documenti relativi ai possedimenti del monastero di S. Abbondio di Como. La tradizione rimanda anche a castelli e monasteri edificati in loco ma non ci sono né resti né memorie certe. Nella frazione di Villapinta, nella chiesetta dedicata ai Santi Pietro e Gregorio Magno, si possono ammirare affreschi dipinti tra il XV e il XVI secolo. 

Cicloitinerari

Itinerari Trekking

Strutture ricettive, Agriturismi e Rifugi

Comune di Traona

Il comune di Traona è posto all’inizio della Valtellina, in provincia di Sondrio, nella parte settentrionale della Lombardia. Il suo territorio in parte occupa il conoide del torrente Vallone sulla destra orografica del fiume Adda, in parte è adagiato sulla solatia Costiera dei Cech a ridosso della catena alpina delle Alpi Retiche.

Traona possiede molte e importanti frazioni tra cui le principali sono: Valletta, Somagna, Poiach, Convento, Coffedo, S. Apollinia, S. Caterina di Corlazio, Pianezzo, Moncucco, Bioggio.

Sin dai tempi più lontani l’economia prevalente dell’intero territorio di Traona è sempre stata prodotta solo ed esclusivamente da un comparto agricolo vivo e fiorente nelle sue più svariate sfaccettature di cui l’allevamento del bestiame ne era la sua componente principale. Infatti, l’intera costiera dei Cech esposta completamente a Sud, possiede un microclima mediterraneo particolarissimo.

Questa situazione climatica consente la buona maturazione sia alle coltivazioni tipiche delle zone prealpine, sia ad altre assai pregiate, quali la vite che è prevalente, ma anche l’ulivo e ogni sorta di floricoltura.

A questa economia, che ancora oggi produce reddito, ora si affiancano nuove e moderne attività artigianali di completamento, facendo di Traona uno dei borghi della Valle più attivo e anche sufficientemente ricco.

Eventi enogastronomici

L’evento enogastronomico di punta è sicuramente Gustosando, che tipicamente si svolge durante i primi weekend del mese di ottobre: si tratta di un tour attraverso le storiche cantine di Traona per la degustazione di piatti tipici, dell’antipasto al dolce, abbinati ai grandi vini di Valtellina.

Produzioni Agroalimentari tipiche

Nel comune di Traona, la Cooperativa Agricola “Terrazze dei Cech” gestisce vigneti che si estendono da circa 200 metri di altitudine fino a raggiungere i 600 metri sopra il livello del mare. La loro caratteristica distintiva è l’uso dei terrazzamenti, una qualità saliente e peculiare, che ne ha ispirato il nome.

Questo vino ha radici profonde in una lunga tradizione di vinicoltori che, con passione e determinazione, coltivano la loro terra da molti anni, diventando non solo produttori di vino ma anche custodi del paesaggio circostante. La Cooperativa, infatti, si impegna nella produzione di vino, ma ha anche l’obiettivo di preservare e mantenere in modo sostenibile i terrazzamenti viticoli già esistenti. Cerca inoltre di recuperare, quando possibile, terreni incolti e di riscoprire e modernizzare le strade agricole e i sentieri, creando un percorso che attraversa l’intera Costiera dei Cech.

Da un punto di vista gastronomico, è fondamentale menzionare l’evento “Gustosando,” che normalmente si tiene durante i primi weekend di ottobre. Questo evento consiste in un tour attraverso le storiche cantine di Traona, durante il quale è possibile degustare piatti tipici, dall’antipasto al dolce, abbinati ai pregiati vini della Valtellina.

Arte e Cultura

Traona, uno dei borghi più antichi e affascinanti della Valtellina, si distingue in particolare per la sua posizione centrale e strategica sulla “solatia costiera dei Cech,” della quale è stato il capoluogo indiscusso per ben 900 anni.

La magnificenza dei palazzi signorili è testimonianza della straordinaria prosperità delle famiglie dominanti durante il periodo che va dal XV al XVII secolo. Molte di queste sontuose dimore sono ancora oggi visibili e includono le residenze dei Parravicini, il palazzo Massironi e la casa Malacrida-Vertemate. Questo sontuoso sfarzo laico dell’epoca si accompagnava a un fervore religioso che ha profondamente segnato la fede cristiana del popolo traonese, anche quando sembrava che l’eresia protestante stesse guadagnando terreno. Tra le testimonianze di inestimabile valore, sia dal punto di vista religioso che artistico, spiccano le chiese di Santa Caterina di Corlazio, di Santa Apollonia, di San Francesco, di Santa Maria in Bioggio, di San Colombano e di San Ignazio di Loyola. Tuttavia, il tempio par eccellenza è senza dubbio la meravigliosa Parrocchia di San Alessandro, presente sin dal 1286.

Questa chiesa non si distingue solamente per la grandiosità della sua architettura esterna, ma rivela la sua maestosità come luogo di culto quando si varca la soglia e si ammirano le numerose opere d’arte e pittoriche. Questi capolavori portano la firma di artisti rinomati come Giacomo Parravicino, noto come il Gianolo, il Torricelli, i Ligari, l’Asnaghi, e altri ancora. Tornando indietro nella storia, va sottolineato che Traona è stata per secoli sede del Podestà, ruolo in seguito sostituito dal Commissario distrettuale, il cui mandato si è protratto fino a metà del XIX secolo.

I palazzi signorili

Fu tale e tanta la ricchezza delle famiglie dominanti, che dal XV al XVII secolo a Traona vi fu un fiorire e rifiorire di dimore signorili buona parte delle quali sono ancora tutt’oggi visibili. Ne sono testimonianza le numerose e suntuose dimore dei Parravicini, il palazzo Massironi e la casa Malacrida -Vertemate.

A tanto sfarzo laico di quel periodo non poteva che rispondere una certa intraprendenza religiosa che ha segnato e scandito la profonda fede cristiana del popolo traonese, anche quando il seme della eresia protestante sembrava prendere il sopravvento. Meritano citazione per il loro valore non solo religioso ma anche artistico le Chiese di Santa Caterina di Corlazio, di S. Apollonia, di S. Francesco, di S. Maria in Bioggio, di S. Colombano di S. Ignazio di Loyola, ma il tempio per eccellenza è stato ed è ancora oggi la meravigliosa Parrocchiale di S. Alessandro già presente nel 1286.

La chiesa non solo è grandiosa nella sua spazialità esterna, ma assume ancor più la sua magnificenza di tempio divino quando si entra all’interno e si ammirano le innumerevoli testimonianze artistiche e pittoriche che vedono la firma tra l’altro di artisti come Giacomo Parravicino detto il Gianolo, il Torricelli, i Ligari, l’Asnaghi, ecc. Ritornando alla storia occorre dire che Traona fu anche sede del Podestà per secoli e secoli sostituito poi dal Commissario distrettuale la cui presenza durò fin verso metà del XIX secolo.

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La chiesa non solo è grandiosa nella sua spazialità esterna, ma assume ancor più la sua magnificenza di tempio divino quando si entra all’interno e si ammirano le innumerevoli testimonianze artistiche e pittoriche che vedono la firma tra l’altro di artisti come Giacomo Parravicino detto il Gianolo, il Torricelli, i Ligari, l’Asnaghi, ecc. Ritornando alla storia occorre dire che Traona fu anche sede del Podestà per secoli e secoli sostituito poi dal Commissario distrettuale la cui presenza durò fin verso metà del XIX secolo.

Strutture ricettive

Di prossima apertura, un albergo diffuso nel centro del paese.

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